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Via Ferrata degli  ALPINI

MONTE ORONAYE

segnalata da CARLO VIGANO' - 2013

PERCORSO STRADALE

La ferrata del Monte Oronaye, sullo spartiacque del confine con la Francia, prende corpo sul percorso creato dagli alpini nei primi anni '30 con scopi militari. L'accesso alla ferrata si trova nell'alta valle Maira (o Macra), in provincia di Cuneo. Si risale tutta la lunga valle (circa 35 km) fino al paese di Acceglio, imboccando la strada a sinistra che porta alle frazioni di Chialvetta, Pratorotondo e Viviere. Superato anche l'ultimo agglomerato di case si posteggia sulla strada, ora diventata sterrata, in prossimità di un cartello indicatore della ferrata.

AVVICINAMENTO

Percorrendo la strada, poco più avanti, in corrispondenza di una croce, si imbocca il sentiero S9, che attraversa il lungo Vallone di Enchiausa. Oltrepassata la grangia Gorra sulla sinistra -1915mt-, si cammina in costante presenza del possente profilo del Monte Oronaye , che fa da testata alla valle. Continuando la salita il sentiero si fa un po' più ripido e a tratti sassoso, lasciando sulla sinistra la muraglia del Bric Content , poi attraversa alcuni rilievi coperti di prati con splendide fioriture. Sulla sommità di un piccolo pianoro si devia a sinistra (palina indicatrice) sul sentiero S30 in direzione del Colle Feuillas. Oltre il pendìo erboso dopo questo tratto si giunge in vista di una provvidenziale sorgente freschissima, la Font dè Giuanin  e si piega decisamente a sinistra verso i ghiaioni che scendono dall'Oronaye. Per tracce di sentiero, che ora diventa più ripido e a tratti scivoloso, si sale fino al Bivacco Enrico Mario (2650mt -  - 2.30h). Indossato l'imbrago con il kit da ferrata ed il caschetto siamo pronti alla salita . Dal bivacco parte il sentiero di avvicinamento che supera un risalto roccioso con alcuni ripidi gradini intagliati. Sempre costeggiando la montagna su esile traccia esposta si attraversano i ghiaioni da sinistra a destra, incontrando punti di ancoraggio robusti e indispensabili con terreno bagnato, soprattutto in caso di discesa veloce per il maltempo. L'attacco della ferrata vera e propria  presenta due tipi di cavo affiancati: uno è lo storico cavo d'acciaio degli anni '30 con caratteristiche olive in legno, di facile presa per le mani, l'altro è il cavo di sicurezza posato durante la sistemazione del percorso - 30'.

LA FERRATA

Un breve tratto con rocce giallastre piuttosto instabili porta velocemente al primo punto di appoggio, un piccolo ricovero  visibile anche dalla partenza, da cui si attraversa a sinistra verso la parete tramite tracce esposte. L'uso eventuale della propria corda consente di assicurarsi nei tratti non serviti dalle funi di acciaio. Pur essendo consigliata la corda da 50mt, farne un uso accorto,soprattutto nei tratti orizzontali dove il lasco può trascinare a valle i detriti presenti in abbondanza lungo il percorso. Il tratto seguente raggiunge con una linea più verticale il secondo ricovero sulla Sella Dronero, incassato nella parete, a fianco di una lunga scala metallica . Seguendo quest'ultima    si esce dalla parete verticale e si percorre un ultimo tratto attrezzato più facile fino alla cima Dronero (3050mt - 1.30h). In un contenitore metallico si trova il libro di vetta. Dall'alto si apre un panorama stupendo che ripaga ampiamente della fatica sostenuta. Poco distante, oltre la forcella e la cresta rocciosa, si staglia davanti a noi la croce metallica della cima del Monte Oronaye -3100mt- , da qui al momento raggiungibile solo con adeguata attrezzatura e competenze alpinistiche (passaggi di IV° grado sup). E' allo studio la messa in sicurezza anche di questo ultimo tratto.

DISCESA

La discesa, per lo stesso percorso di salita, non è difficile ed è sempre ben individuabile grazie alle tracce ed alle attrezzature presenti, ma prevede particolare attenzione per prevenire la caduta di sassi. Gli ancoraggi in loco saranno molto utili nel caso di improvviso cambiamento climatico per eventuali discese a corda doppia. Giunti all'attacco, ripercorrere le tracce di sentiero sui ghiaioni (molte e in tutte le direzioni), tenendo la destra e alcuni segni gialli come riferimento fino al sentiero vero e proprio che termina al bivacco e da qui al fondovalle - 2.30h.

CONSIDERAZIONI

Porre attenzione alle condizioni meteorologiche, da non sottovalutare per la presenza di pochi punti di appoggio e della conformazione del terreno. La lunga scala dell'ultimo tratto è piuttosto vicina alla parete e quindi lo spazio per i piedi è limitato: attenzione quindi a posizionare bene lo scarpone per evitare scivolamenti in appoggio.

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