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Caratteristiche

  • Via ferrata moderatamente difficile, ma con avvicinamento lungo e per nulla banale.
  • - dal rifugio all'attacco  ferrata 2.30h
    - tratto attrezzato 30'
    - eventuale avvicinamento al rifugio senza auto 30-40'
  • - attacco dal rifugio 800mt
    - ferrata 200mt
    - eventuale avvicinamento al rifugio a piedi 200mt ca.
  • rifugio De Marie al Volano
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 1.7
Esposizione 3
Varietà passaggi 1
Impegno fisico 4
Interesse paesaggistico 3.5
Numero votazioni 64
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata del PIZZO BADILE CAMUNO

cima PIZZO BADILE

BY - VIEFERRATE.IT - 2021

Il Pizzo Badile Camuno  si presenta come una sorta di sentinella di calcare su un basamento di Tonalite, posta all'estremità sud-occidentale del Gruppo dell'Adamello e, allo stesso tempo, a guardia della Val Camonica. Costantemente visibile dalla valle, guardandolo da Sud sembra quasi una piramide, mentre, avvicinandolo da Ovest o Nord, mostra chiaramente la forma dalla quale deriva il nome, similmente al ben più noto fratello della Val Masino. La ferrata in sè è una breve Via piuttosto anomala in quanto il cavo presente funge quasi costantemente da scorrimano vista la roccia particolarmente appigliata ed in appoggio senza offrire varietà di passaggi ma nello stesso tempo risulta invece di grande utilità in discesa.

PERCORSO STRADALE

Si lascia la statale 42 della Val Camonica all'altezza di Ceto per imboccare sulla destra la provinciale 88 che sale a Cimbergo-Bs. Dopo aver attraversato il paese si imbocca, a destra, Via Don Battista Palanioli all'inizio della quale alcuni cartelli indicano Redole e Volano. Subito dopo, presso un bivio, si prosegue a destra percorrendo un lungo traverso a mezza costa e lambendo alcune case. Quando la strada diviene sterrata, nei pressi di un bivio, si parcheggia la macchina in un piccolo slargo sulla destra-1050mt. E' comunque possibile continuare e lasciare la propria autovettura più avanti in alcune piazzole a bordo della strada fino ad un parcheggio nel bosco poco prima del rifugio ma la ridotta larghezza della sede stradale ed alcuni avvallamenti del fondo ne consigliano la percorrenza con auto rialzate.

AVVICINAMENTO

Prendendo come riferimento di partenza l'ultimo parcheggio utile, seguendo la carrozzabile, pochi minuti si raggiunge la stupenda conca del Volano, di fronte alle guglie del gruppo del Tredenus  che chiudono la testata della valle, dove si trova il bel rifugio De Marie -1420mt- . Al rifugio, evidenti tabelle  indicano la direzione da seguire per il Pizzo Badile Camuno  , per la cui cima viene data una percorrenza di 2.45h-segnavia n.77. Dal rifugio, seguendo le segnalazioni bianco-rosse, ci si dirige in direzione dell'evidente mole del Pizzo Badile attraversando una ampia zona pic-nic, entrando ben presto nel bosco e trovando un sentiero che aumenta via via di pendenza. Dopo aver traversato e riattraversato un torrentello, il sentiero, immerso nella vegetazione, diventa molto ripido ed aspro (segnaletica 2.20h Pizzo Badile ), con la presenza di numerosi massi levigati che contribuiscono a rendere la traccia piuttosto affannosa. Dopo circa tre quarti d'ora si incontra una prima lastronata di rocce, abbastanza abbattuta, che può essere risalita traversando leggermente a destra, sfruttando si evidenti fessuroni e cornici con difficoltà di I° grado, ma comunque attrezzata anche con una lasca catena . Dopo questa lastronata, il sentiero continua sempre molto ripido e presenta vari tratti con salti rocciosi ed alcuni passaggi scivolosi su terriccio franoso , per superare i quali risultano talvolta provvidenziali alcune radici di mugo. Dopo alcuni passaggini attrezzati con staffe metalliche    si arriva ad un sentiero che traversa in quota fino alla base di una seconda lastronata , attrezzata con una vecchia catena poco invitante, lunga una trentina di metri   . Questo tratto è piuttosto appoggiato e la catena risulterà piuttosto utile al ritorno. Terminata la catena si esce su una traccia di sentiero che, a sinistra, porta su una crestina e subito dopo ci si affaccia, attraverso una forcellina sul versante camuno  , salendo poi  fino ad una sella molto bella esteticamente  attraverso la quale, con alcuni metri di ripida salita , si giunge ad un forcellino presso il quale si trova un piccolo bivacco spartano . Questo punto indica l'inizio della Fasa, una sorta di cengia che cinge la cuspide terminale del Pizzo Badile Camuno a circa 2200 metri di quota e da qui inizia la presenza parziale di alcuni tratti orizzontali di cavo quindi è corretto indossare imbrago e caschetto

LA FERRATA

Seguendo la cengia -passi esposti anche se facili quindi attenzione     - si arriva ben presto a quello che più verosimilmente è considerato l'attacco della ferrata senza presenza di alcuna targa. Attenzione, proseguendo lungo la traccia di sentiero ignorando il cavo della ferrata ci si porta sotto i Denti del Badile in direzione dello spigolo est con passaggi in libera ed obbligatoria di III° superiore. La ferrata segue l'evidente depressione al di sotto della cima e supera un dislivello di circa 200mt. Si inizia quindi la salita che fina da subito si presenta particolarmente appoggiata   anche se alle nostra spalle il vuoto ne fà da padrone  e si guadagna rapidamente quota trovando svariati appoggi    con uno sviluppo abbastanza lineare fino ad un terrazzo detritico dal quale si possono apprezzare le sottostanti baite del Volano . Si riparte con il cavo che inizialmente si sviluppa a serpentina  poi alcune facili roccette  , si supera l'unico balzo leggermente più verticale della Via  e con il cavo metallico che funge sostanzialmente "solo" da assicurazione     si guadagna rapidamente la bellissima ed ampia cresta terminale della vetta . A breve, passando da prima per una Madonnina , si raggiunge la piccola ma panoramica croce di vetta a 2435m di quota .

DISCESA

La discesa avviene per il medesimo itinerario quindi si ripercorre a ritroso l'immediata crestina  e le varie attrezzature metalliche incontrate che risultano indubbiamente di grande utilità in discesa. 

CONSIDERAZIONI

Per quanto la via ferrata, in sé, sia piuttosto facile e di scarso interesse dal punto di vista meramente tecnico, l'escursione  risulta essere, invece, piuttosto faticosa, con un dislivello totale di circa 1200mt e con numerosi punti privi di attrezzature (a parte alcune vecchie staffe a volte fuori traccia) su un sentiero con svariati tratti estremamente scivolosi, salti di roccia, traversi con terriccio e radici e, costantemente, con notevole pendenza che rendono tale porzione della Via probabilmente più impegnativa della ferrata stessa che al contrario risulta piuttosto semplice. Favoloso, invece, l'incontro tra il basamento di granito e la cuspide calcarea del Pizzo Badile Camuno come, più in generale, la flora che si incontra durante tutta l'escursione, un motivo in più per invitare chi, avendone la capacità volesse passare una bella giornata in un ambiente meraviglioso e mai troppo frequentato.

Commenti   

-1 #15 Enrico 2021-09-13 09:50
Percorsa il 05/09/2021. Sintesi perfetta di una bella cima. Concordo sul fatto che risultano più impegnativi i lastroni sotto le cengia piuttosto che la ferrata. Una gran bella soddisfazione dopo 15 anni dalla mia prima volta al Badile
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+1 #14 Matteo 2021-07-13 05:28
Percorsa l’11/07/2021
Percorso fantastico! Io che soffro un po’ l’esposizione l’ho trovata tutto sommato gradevole e non particolarmente impegnativa.
Si grande utilità il caschetto; in discesa sono caduti dei sassi anche di dimensioni notevoli che però non hanno colpito nessuno (fortunatamente).
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0 #13 Laura e Claudio 2020-08-22 13:07
Percorsa il 22/08/2020 Semplicemente grazie a chi ha attrezzato questa via e ci ha dato l'opportunità di salire in vetta al pizzo Badile!!
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+1 #12 Ivan Tonoli 2020-07-19 12:53
Percorsa il 08/07/2020 avvicinamento da non sottovalutare,ferrata riattrezzata, sconsigliata per neofiti prime esperienze,prudenza durante la discesa dalla vetta fino al traverso sottostante.
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0 #11 Ale87 2019-10-06 18:30
Percorsa il 05-10-2019. Una gita nel complesso di grande soddisfazione. È la seconda escursione nel parco dell'Adamello dopo il Corno Grevo e si conferma essere un luogo davvero spettacolare. Bellissima giornata e bellissimi panorami da una montagna che si rivela essere davvero aspra e interessante. Unica nota dolente, nonostante la ferrata sia perfettamente riattrezzata lo stesso discorso non vale per l'atletico sentiero di avvicinamento che presenta tratti molto esposti con terreno fangoso e semi-franato, attrezzato spesso dove sembra essere meno necessario. Occorrerebbe dargli una sistemata in alcuni tratti e aggiungere un paio di catene. Naturalmente ciò non toglie che si tratti di un'escursione davvero fantastica e consigliabile ad escursionisti esperti.
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+1 #10 Giuseppe 2019-07-01 10:04
Percorsa il 30/06/2019 , salita impegnativa discesa spacca ginocchia non assolutamente per neofiti o per gente poco allenata , la ferrata in buone condizioni (l'avevo percorsa 7 anni fa e vi assicuro che adesso è in ottimo stato ) imbrago assolutamente obbligatorio , il sentiero è come lo ricordavo ossia con indicazioni minime ma niente di tragico ,se volete un consiglio in giornate soleggiate e molto calde come quella di ieri o partenza molto presto o meglio evitare ho visto persone per il troppo caldo (credo) rinunciare ieri a metà salita mentre noi scendevamo visto che zone all'ombra non ce ne sono purtroppo
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-4 #9 Davide Bianchi 2017-10-15 11:40
Percorsa 15/10/2017. Bella e spettacolare. Apprezzabile la quasi mancanza di staffe artificiali che rende obbligatorio arrampicarsi un po’. Non per assoluti neofiti, meglio per gente con un po’ di esperienza. Con scarpe buone, in asciutto e un po’ di abitudine la trazione sulle braccia è minima. Straordinarie vedute sul lago d’Idro.
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0 #8 Mauro Piceni 2017-08-17 16:41
Percorsa il 17/08/2017 ferrata semplice non esposta e non impegnativa , al contrario dell'avvicinamento abbastanza pesante a causa dei gradoni lungo in sentiero , comunque divertente.
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+2 #7 Francesco 2017-07-27 11:23
Percorsa il 19/07/2017 e confermo che la via ferrata è stata ripristinata. Risultano comunque due punti danneggiati: il primo trattasi di una parte di cavo sfilato durante la "fasa". Il secondo più verso la metà, di un. fittone che si è staccato dalla roccia calcarea. Per il resto è più che agevole. Il sentiero di attacco bisogna affrontarlo con la giusta preparazione perché, in discesa soprattutto, spacca le gambe! Dalla cima del Pizzo il panorama sulla Valle Camonica, sul gruppo dell'Adamello e sul Volano è meraviglioso.
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+2 #6 Luca Rossi 2016-12-20 18:42
Percorsa il 18/12/2016 Il sentiero era invaso da una cascata ghiacciata che ha reso difficoltoso l'avvicinamento e ha costretto altri a ritirarsi. Con cautela siamo andati avanti indossando i ramponi e facendo trazione sulle picche. Confermo che la ferrata, anche se a tratti coperta di neve, è nuovissima ed in condizioni eccellenti.

Durante il ritorno abbiamo scoperto che la cascata si può aggirare attraversando i cespugli appena a valle.

Luca e Michele
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