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Caratteristiche

  • Difficile con qualche passaggio più impegnativo.
    Ambiente severo.
  • - attacco dal parcheggio 1.50h ca.
    - solo percorso attrezzato 2.30-3.00h.
    - rientro a valle 2.30h.
  • - la sola ferrata 500mt con alcuni sali/scendi
    - dal parcheggio all'attacco 700mt ca
  • rifugio Cai Lissone.
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 4
Esposizione 4.5
Varietà passaggi 5
Impegno fisico 5
Interesse paesaggistico 4.5
Numero votazioni 84
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata E. AROSIO

CORNO di GREVO

BY - VIEFERRATE.IT - 2020

Un percorso di grande soddisfazione in tutto il suo sviluppo in un ambiente grandioso con una Via ferrata che va necessariamente affrontata, senza fretta, alla ricerca dei vari appoggi presenti per risparmiare così le braccia ed arriuvare al termine non esausti anche perchè la breve discesa attrezzata non è a quel punto da sottovalutare. 

PERCORSO STRADALE

Arrivare a Cedegolo-Bs e deviare, per chi è giunto dal lago d'Iseo, a destra seguendo l'indicazione Saviore. Successivamente seguire per l'abitato di Valle attraversato il quale, dopo alcuni km di strada piuttosto stretta, si raggiunge Malga Lincino -1600m- in valle Adamè dove si parcheggia . Da qua è già possibile vedere parte della cresta lungo la quale si sviluppa la Via ed alla sua destra il Forcellino Rosso dal quale si ritornerà .

AVVICINAMENTO

Prendere il sentiero, per rifugio Cai Lissone, n.15  che parte al di là del torrente Poia e si sviluppa lungo le cosiddette "scale di Adamè" e che porta ai -2002mt- in circa 1.00h. Dal rifugio , ambiente favoloso, proseguire in direzione del -segnavia n.24- lungo la condotta dell'acqua fino ad un primo bivio presso il quale si tiene la sinistra  e si inizia a salire immersi in una vastità di rododendri seguendo lo stesso sentiero per il Forcellino Rosso  fino ad un secondo bivio dove nuovamente si mantiene la sinistra  in direzione dell'evidente cresta rocciosa  verso la quale è già possibile vedere la targa metallica dell'attacco. Gli ultimi metri di avvicinamento risalgono alcuni gradoni che costeggiano il fianco della parete 

LA FERRATA

Presso l'attacco  vi è spazio per imbragarsi ed una postazione bellica  che permette di affacciarsi sul versante opposto della cresta. Si attacca la Via superando un tratto verticale di 3-4mt con buoni appoggi   raggiungendo una placchettina che con l'ausilio di una staffa artificiale port direttamente sul filo di Cresta dove, alla sinistra rispetto al senso di salita, si presenta imperioso il Pian di Neve . Inizialmente su un piano inclinato  poi su alcuni facili gradoni   si guadagna un bellissimo spigolo affilato ben attrezzato con opportune staffe metalliche nella parte alta in uscita dallo stesso  Un secondo e breve salto verticale, con difficoltà tutto sommato contenute, riporta in piena cresta dove un tratto orizzontale può essere comodo per una prima sosta . Da qua e per un buon tratto la Via presenta una serie di piani inclinati    e gradoni   , essendo la cresta composta da grossi massi granitici, senza incontrare particolari difficoltà e con una continua alternanza di versante raggiungendo, alla fine, un tratto in cui la cresta si allarga offrendo la possibilità di una eventuale sosta . Proseguendo lungo questo breve tratto che sembra essere formato da cristalli di roccia , ci si abbassa leggermente  per arrivare alla base di una placconata verticale  di cui la prima metà, molto levigata , si supera con l ausilio di un opportuno appoggio artificiale  fino ad un pulpito erboso dal quale si può approfittare di svolgere lo sguardo verso l'elegante porzione di cresta percorsa  per "attaccare" poi la seconda parte di questa salita verticale che offre però ora, in una roccia sempre molto levigata, vari appoggi naturali   mentre un piano inclinato finale che richiede una progressione in aderenza  riporta nuovamente sul filo di cresta . Percorso il breve tratto in cresta, una fessura obliqua , riporta nel versante opposto dove per un buon tratto si affronta da prima una breve traccia di sentiero  poi alcune facili roccette    fino ad uno stretto passaggio , caratteristico di questa Via, nel quale in qualche modo si cerca di far passare corpo e zaino . Usciti da quest'ultimo passaggio si ritrovano alcune roccette che richiedono attenzione più che altro per l'elevata esposizione     in direzione di un lungo traverso, molto esposto   , interrotto solo da alcuni singoli passaggi   e che in alcuni tratti richiede una certa trazione sulle braccia ed un passo sicuro valutando con calma gli appoggi comunque presenti oltre che ad alcune cambre metalliche . Attenzione alla parte finale di questa lunga traversata dove, seppur nel tratto meno impegnativo  , un piolo di fissaggio del cavo è, da lunga data, tranciato . Eccoci su di una cengia erbosa  alla base di un bellissimo diedro che si affronta in divertente arrampicata dove, sì certo, a tratti si deve "tirare" sul cavo ma complessivamente risulta di grande soddisfazione in particolare se si è stati accorti a risparmiare le braccia fin qua    . Alla fine si esce dal diedro, a destra, con un breve tratto che richiede ancora attenzione   finendo poi in una inaspettata zona erbosa  che funge da collegamento con un breve traverso ben gradinato   e la visuale che improvvisamente si apre sul Pizzo Re di Castello . Un bellissimo spigolo molto aereo , seppur breve, richiede attenzione ed un certo impegno fisico   così come il successivo tratto ovvero un traverso iniziale  ed una placchetta particolarmente levigata . Una piccola "piazzola pianeggiante"  offre la possibilità di rifiatare e magari contemplare la grandiosità dell'ambiente circostante. La ferrata continua ora decisamente in cresta e nel suo sviluppo offre variegati passaggi come alcune roccette , una placchetta , un traverso inclinato , un bellissimo spigolo piuttosto aereo    e qualche innocuo gradone    da non sottovalutare visto che la stanchezza può indubbiamente farsi sentire. Il culmine della salita è ormai vicino, si tratta di superare un breve traverso  ed un salto verticale  ritrovandosi così in piena cresta, qua piuttosto larga , dove una scritta su un masso indica 2.00h di tempo per ritornare al rifugio Lissone. Di fronte si vede la testa del Corno di Grevo -2867m- che si può raggiungere in pochi minuti facendo però attenzione che la Via, pur di difficoltà piuttosto contenute, non è attrezzata quindi valutare eventualmente la possibilità di fermarsi qua.

DISCESA

Poco più in là di dove è terminato il cavo, sulla destra,  si vede la fune di discesa ancorata ad un grosso masso che scende rapidamente lungo roccette abbastanza insidiose ed instabili per circa 50mt   fino ad una Forcellina  dove si risalgono alcune roccette non attrezzate -segnavia biancorossi-  oltre le quali, a sinistra, per un ripido canalino di materiale instabile, con vista verso il lago di Malga Bissina , in circa 20' si giunge sul sentiero che a sinistra porta al rifugio Val di Fumo mentre a destra per il nostro Forcellino Rosso - 2621mt . Leggera risalita verso quest'ultimo dove è d'obbligo una sosta per visitare i resti militari della Prima Guerra Mondiale quando il Forcellino era zona di confine    e prendere fiato in vista della discesa verso il rifugio, discesa che per i primi 200mt è faticosa ed impegnativa a causa della presenza di una ripida traccia lungo un canale molto franoso con forte possibilità di smuovere a valle materiale mentre poi su facile sentiero ci si riporta al bivio segnalato su pietra ed incontrato alla salita e successivamente al rifugio Cai Lissone - 1.30h dal Forcellino. 

CONSIDERAZIONI

Dal 2017 le attrezzature sono state completamente sostituite. Come già specificato nella relazione la Via ferrata Erminio Arosio non raggiunge la vetta del Corno di Grevo ma si ferma qualche decina di metri più in basso. La prosecuzione, con passo sicuro, alla vetta non è nulla di proibitivo però è giusto tenere in considerazione che il percorso non è attrezzato. Informarsi presso il rifugio Lissone, ovviamente sulle condizioni generali del percorso ma in particolare l'eventuale presenza di neve ad inizio stagione del canale di ritorno dal Forcellino Rosso.

Commenti   

0 #47 Francesco 2021-08-16 09:16
Percorsa il 14/08/2021 Meravigliosa, la piu' bella ferrata da me percorsa finora per l'arrampicabilita', la qualita' della roccia e la grandiosita' dell'ambiente! Percorsa il 14 Agosto di sabato, stranamente senza incontrare nessuno e cio' ha aggiunto un quid dal punto di vista dell'ingaggio psicologico. Data l'elevata lunghezza, consiglio di affrontarla con calma per non rischiare di andare 'fuori-giri' dal punto di vista muscolare e del fiato e di utilizzare le scarpette per godere appieno dello splendido granito.
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-1 #46 Davide 2020-08-23 08:52
Percorsa il 22/08/2020. Ferrata intensa e appagante, consiglio di usare le scarpette di arrampicata e usare il ferro solo in assenza di appigli (sulle placche). Attenzione alcune rocce si muovono, tastare bene prima di caricare il proprio peso. Il cavo metallico è chiodato molto largo e spesso con pance, alcuni vecchi chiodi sono staccati.
Discesa impegnativa su rocce e ghiaione.
Panorama spettacolare
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+1 #45 Luca 2018-09-24 13:16
Percorsa il 23/09/2018 Più che una ferrata nel senso classico del termine, si tratta di una via di arrampicata di media difficoltà su una cresta spettacolare. Necessario sapere usare i piedi in aderenza sull'ottimo granito e non avere problemi con l'esposizione. Utili e consigliate per affrontare al meglio la salita le scarpette da arrampicata, mi hanno permesso di non appendermi praticamente mai al cavo ed godermi le due ore abbondanti di divertente arrampicata.
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+2 #44 Emanuele 2018-09-17 18:57
Percorsa il 16/09/2018. Vista la descrizione, e le recensioni me la aspettavo decisamente più dura. Sicuramente nn per principianti (diventa dura se si usa solo la catena), se si arrampica un pochino è decisamente fattibile. Interessante soprattutto perché percorre tutta la cresta.
Sicuramente territorio interessante x i resti della guerra, per i panorami diciamo che sono soggettivi.
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0 #43 Francesco Rossi i 2018-09-08 19:39
Percorsa il 08/9/2018. Tempo perfetto. Descrizione accurata e pertinente a ciò che poi si riscontra sulla via,con una buona preparazione fisica ci si mette sicuramente meno che 8 ore,resta comunque una ferrata lunga e impegnativa. Guanti categorici vista l’ombra che fino alla parte finale accompagna il percorso(partendo dal rifugio Lissone) che rende roccia umida e il cavo gelido (magari in estate piena questo non accade). Panorama bellissimo,traccia ben evidente. Bella ferrata,sicuramente non da neofiti
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0 #42 Dario Sangalli 2018-08-28 15:30
Percorsa il 22-08-2018.. in compagnia di tre amici credo che la ricorderemo molto bella spettacolare però a metà percorso abbiamo preso un leggera pioggia.. la situazione è decisemante cambiata ,
Le difficoltà ci hanno unito e portato in vetta un grazie ai miei amici Dario 1-M
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0 #41 Dario Fass 2017-12-16 15:21
Percorsa il 09/2017 Mia seconda esperienza in tema di vie ferrate (la prima 10 gg prima, ferrata Santner sul Catenaccio). Posto stupendo e ferrata/escursione decisamente impegnativa. Mi aspettavo una ferrata dura (grazie a questo sito) e dura è stata! Partito alle 7 dal parcheggio sono rientrato alle 13.30. Ho corso sia in salita (avevo promesso a mia moglie che l'avrei fatta solo se avevo qualcuno dietro... avevo paura di arrivare all'attacco tardi) che in discesa (dovevo rientrare presto). Una padre con figlio bresciani mi hanno permesso di mantenere la promessa :-). Ho percorso la ferrata con le scarpette da arrampicata, sono state d'aiuto in numerose occasioni. Senza sarebbe stata davvero dura!!!Nonostante arrampico un po (al tempo in realtà da 5 mesi) ho dovuto mestamente tirare sulla fune in parecchi passaggi (come nel diedro che era parecchio umido). La vista (in una giornata magnifica come quella che ho incontrato) è magnifica. La discesa non è banale!
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+1 #40 Lorenzo 2017-08-30 07:13
Fatta il 17/08/2017 partendo da malga Lincino. Alle 9.00 ero in cima dopo aver sudato sette camicie per il caldo e per le difficoltà della ferrata. Veramente tosta e spettacolare. Vista la distanza tra gli ancoraggi un cordino per prusik può tornare utile per superare in sicurezza alcuni passaggi. Nel complesso una gita molto impegnativa.
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+1 #39 Andrea 2017-08-07 07:32
Percorsa il 05/08/2017. Per molti ma non per tutti. Bellissima e panoramica con alcuni punti da fare in aderenza molto esposti, meglio essere abituati. Avere qualche nozione di arrampicata aiuta a fare meno fatica presentando diversi punti nei quali la tentazione di attaccarsi al cavo è forte ma giocandosela un po' si passa lo stesso. Ferrata lunga che presenta proprio fine alcuni dei passaggi più faticosi per cui meglio essere abbastanza allenati per non arrivare cotti alla fine. Il panorama però è meraviglioso e merita ogni singola goccia di sudore versato. Il rientro presenta solo una trentina di metri di cavo per il resto è sentiero per cui arrivati in cima è fatta.
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+8 #38 Jack 2017-08-06 20:39
Percorsa il 08/2017 La grevo è la ferrata x eccellenza!!! niente a vedere con le "pareti" attrezzate come pisetta..mori...ecc..
La grevo ha un attrezzatura molto lasca...i resinati si muovono tutti anche se di recente ristrutturazione! niente vie di uscita e con soli 10 staffe x i piedi e passaggi molto ostici sei sempre in constante esposizione il tutto in un ambiente SEVERISSIMO 2800mt la vetta!!! pensateci bene prima di cimentarvi in questa opera d'arte chiamata ferrata del Grevo!
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