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Sentiero Attrezzato Trentapassi

Corna Trentapassi

2015

 

La Corna Trentapassi è un meraviglioso balcone a picco sul Lago d'Iseo che, a dispetto della sua quota modesta, offre un sorprendente panorama su vette Orobiche, Adamello, Prealpi Bresciane, fino alla Pianura Padana ed agli Appennini. Il versante ovest cade quasi a piombo sul Lago di Iseo con ripidissimi costoni erbosi, mentre il versante Nord presenta una cresta che dai ripidi prati del versante ovest porta all'anticima Nord e poi alla cima vera e propria a 1248mt d'altitudine. Lungo la cresta sommitale, negli anni '90 il CAI Pisogne ha allestito un breve sentiero attrezzato per nulla banale e di sicura soddisfazione per gli amanti dei percorsi "di sapore antico" e di soddisfazione fisica ed estetica. L’itinerario, peraltro, è stato riattrezzato e messo in maggiore sicurezza nella tarda primavera del 2008.
PERCORSO STRADALE
Punto di partenza per questa gita è Toline -220mt- frazione di Pisogne-Bs raggiungibile sia da Nord che da Sud con la superstrada che collega Brescia e la Val Camonica. Si esce allo svincolo di Pisogne nei pressi dell'uscita/ingresso galleria Trentapassi seguendo le indicazioni per il centro e pochissimi metri dopo per Toline. Entrati nella piccola frazione si trova un comodo parcheggio, alla sinistra, per poche auto in prossimità di un campetto da calcio.

AVVICINAMENTO
Il percorso parte quasi subito dopo il parcheggio: attraversato il piccolo centro della frazioncina, si gira a destra per via Canale e dopo alcune decine di metri si incontra un ponticello dove si trovano le i primi cartelli indicatori dei percorsi . Seguiamo la stradina che volge a destra (indicazione Corno Trentapassi-Difficile, segnavia CAI 212) e subito in salita ci si dirige verso ovest per superare un paio di vallette in docile e costante pendenza . Dopo una ventina di minuti e dopo aver osservato alcuni piacevoli torrioni calcarei prima nascosti, si arriva sui ripidissimi costoni occidentali del monte, a picco sul lago . Il sentiero volge ora a sinistra, in direzione est, puntando direttamente a superare la serie di piccoli cocuzzoli che spuntano dal costone occidentale. Qui il sentiero è davvero ripido e nelle giornate più calde si fa sentire parecchio l'umidità che sale dal lago. Proseguendo sempre ripidamente il sentiero diventa ancora più ardito, una scivolata potrebbe diventare esiziale, terminerebbe dopo alcune centinaia di metri, trattandosi di costoni ripidissimi senza arbusti tali da poter consentire l'arresto di una eventuale caduta. Dopo circa un'ora e mezzo di erta risalita che, per fortuna, permette di guadagnare rapidamente quota, si incontra, a circa 1000mt, un boschetto riposante con una sorta di baracca. Dopo aver rifiatato, la pendenza e l'esposizione riprendono, lasciando spazio alle prime roccette che, in breve, portano alla cresta nord. Si notano le attrezzature del percorso attrezzato quindi, nei pressi di un tratto di sentiero pianeggiante , è consigliabile indossare l'equipaggiamento di sicurezza in quanto dopo alcune roccette si raggiunge l'attacco della Via. Da notare che durante questa lunga risalita di avvicinamento si incontrano varie segnaletiche indicanti la ferrata .
LA FERRATA
Inizia il sentiero attrezzato che, seppur breve (circa un'ora) e con un dislivello contenuto (poco più di cento metri), ha uno sviluppo e caratteristiche non disprezzabili e, soprattutto, vario. Le prime catene portano a superare con una spaccatina un piccolo intaglio (usare appoggi ed appigli naturali, a tenersi sulla catena si farebbero movimenti innaturali) per dirigersi verso una scaletta che adduce ad un caminetto di II grado UIAA . Si esce dal breve camino e da un piccolo pulpito ci si porta a sinistra lungo una sorta di cengia ascendente che risale lateralmente un canalino un po' sporco di terra. Si guadagnano delle roccette frastagliate in bella cresta ed aggirando uno spigolo si traversa prima una placca obliqua poi si ridiscendono pochi metri verso una forcellina dalla quale si "stacca" una bella parete verticale . Questo tratto verticale, nonostante le difficoltà piuttosto contenute, rappresenta probabilmente il tratto tecnicamente più interessante di quelli attrezzati presenti e la sua verticalità contrasta non poco con la definizione di "sentiero attrezzato" dato alla Via che tuttavia offre anche alcuni interessanti e divertenti passaggi tra alcune roccette non attrezzate. Si inizia allora la risalita mentre alle nostre spalle fa bella mostra di sé la crestina appena percorsa, come anticipato, i passaggi non sono impegnativi e l'abbondanza di appigli, la roccia è praticamente gradinata, agevola e diverte nella progressione raggiungendo così dopo una decina di metri l'uscita presso una serie di gradoni-massi rocciosi . Si prosegue ora a sinistra tra massi ed arbusti in discreta esposizione sempre comunque assicurati in direzione di uno speroncino di roccia -passaggio di II° grado- che può essere considerato il passaggio più impegnativo del percorso infatti per la prima volta in tutta la Via è necessario "tirare" sulla catena in una situazione di estrema esposizione anche se la brevità del passaggio non dovrebbe comportare grosse difficoltà. Superato questo "ostacolo" a sorpresa, ci si ritrova su di una cengia erbosa che in pochi metri conduce all'inizio di una cresta semi erbosa che si risale seguendo la sua linea di minor resistenza costituita da una serie di facili roccette -I° grado- non sempre attrezzate (vari segnavia) ed a tratti piuttosto esposte in vista della croce di vetta dell'anticima Nord. Il tortuoso percorso fra le roccette porta ad una forcellina sotto l'anticima dalla quale si stacca una esile cengia estremamente esposta che aggirando parzialmente la parete a picco sul lago porta al costoncino finale e quindi al crocefisso ligneo dell'anticima Nord. Il proseguimento alla vetta principale non vede la presenza di attrezzature metalliche quindi in effetti è possibile, approfittando anche di un attimo di sosta, riporre nello zaino imbrago e set per seguire poi i segnavia che, a dispetto dell'impressione iniziale che porterebbe a proseguire diritto lungo la cresta, portano in discesa a destra rispetto al senso di salita all'anticima perdendo una cinquantina di metri di quota ad una selletta da dove riprende la salita verso la cima principale della Corna lasciando alle spalle la bella cresta e caratteristica cresta dell'anticima. A metà salita si può o continuare per cresta, con roccette mai superiori al I° grado , oppure deviare a sinistra per sentiero ben segnato e, arrivati ad una piccola sella, girare a destra e seguire il sentiero per la vetta che giunge da Cusato (utile in caso di condizioni poco favorevoli sulla cresta, estremamente esposta anche se facile). Sulla cima croce di vetta e libro delle firme . Come già sottolineato, interessante il panorama caratterizzato in particolare dall'ampia e suggestiva veduta sul lago d'Iseo.
DISCESA
Per la discesa seguire il sentiero, ottimamente tracciato, semplice e più dolce , che, passando per una anticima orientale sulla quale campeggia una croce nota come Croce di Toline, prosegue in direzione est fino a giungere su di una sella a circa 900mt di altitudine. Qui incontriamo i segnavia che indicano la possibilità di scendere verso sud a Zone, verso Est alla Croce di Zone oppure verso Nord alla frazione di Sedergnò ed a Toline. Quest'ultimo sentiero, il più rapido per tornare al punto di partenza, si snoda per un bellissimo costone boscoso non privo di insidie per un tratto non breve, quando lo stesso sentiero risulta essere molto ripido, scivoloso e con non pochi punti esposti. In circa un'ora si raggiunge un bivio : prendendo la traccia a sinistra si raggiunge in breve l'abitato di Sedergnò, da dove, per fastidiosissima carrozzabile cementata, si torna al ponte dove avevamo preso il sentiero alla partenza ed in due minuti all'auto. Per chi volesse allungare la gita è consigliabile traversare dalla selletta prima descritta in una quarantina di minuti alla Croce di Zone e da qui, lungo il tracciato dell'antica Strada Valeriana, scendere a Sedergnò, magari fermandosi a visitare la chiesa di San Bartolomeo allungando i tempi della discesa di circa 1.00h.
CONSIDERAZIONI
Una piccola considerazione generale sul percorso è d'obbligo: si tratta di un itinerario senza problemi per quanto riguarda le difficoltà tecniche opposte dal sentiero attrezzato (max. passaggi di II° grado UIAA), ma che presenta un sentiero d'accesso estremamente ripido e molto pericoloso in quanto non permette in alcun modo la possibilità di scivolare. Un passo falso potrebbe rivelarsi esiziale. Per quanto riguarda, di nuovo, la ferratina, dobbiamo far notare che le attrezzature risentono degli anni e di un certo risparmio nell'allestimento, per cui non sono mai sovrabbondanti, anzi. Presenza di alcuni passaggi essposti con roccette di primo grado, non assicurati e che prevedono, quindi, passo fermo e sicurezza senza attrezzature artificiali. Detto questo, per escursionisti esperti con un minimo di esperienza alpinistica, il presente è un itinerario gratificante dal punto di vista dell'impegno fisico, della varietà dei panorami e dei tipi di terreno da affrontare. Una sorta di percorso di alpinismo di “scoperta”,di stampo “classico", a due passi dal Lago di Iseo ed a mezz'ora da Brescia, degno di ben maggior considerazione da parte di escursionisti ed alpinisti.